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“Poco mi interessano le strumentalità di talune posizioni. Mi interessa invece continuare il mio impegno a sostegno dei donatori lucani, indispensabile patrimonio di questa regione che va tutelato a prescindere”
“Come Gianni Rosa anche Genesio De Stefano mescola il patrimonio di Avis alle vicende elettorali. Io continuo a parlare di raccolta del sangue e qualcuno continua a parlare di altro”. E’ quanto afferma il consigliere Piero Lacorazza (Pd) che aggiunge: “Tuttavia ogni cittadino è libero di schierarsi come crede, oscillare, cambiare opinione poiché condizionato da relazioni, da simpatie ed antipatie; tuttavia, io, ad esempio, non mi sono mai permesso in questi anni di sottolineare rapporti e relazioni di dirigenti della sede di Potenza con esponenti politici di primo piano”.
“In questi 5 anni di legislatura – prosegue Lacorazza – ho viste tante ma proprio tante oscillazioni, io sono rimasto fermo senza sentirmi o essere condizionato; anzi le mie posizioni mi hanno generato la perdita di poltrone e eventuali spazi di incidenza sulla ‘attività’ della Regione Basilicata. Fino a qualche anno fa, per esempio mentre conducevo quelle battaglie che avrebbero generato l’epurazione dalla Presidenza del Consiglio, non avevo molto appeal e mi sono trovato in una condizione in cui si aveva timore di ‘frequentarti’ perché mi trovavo stretto tra gli invidiosi di quel protagonismo e tra coloro che percepivano che non avrei contato più nulla. Ma la pazienza, la storia, la coerenza, la perseveranza ma soprattutto i tanti amici e compagni hanno continuato a credere nel nostro progetto e condiviso le scelte fatte. Oggi ci siamo, anche di più, e credo che abbiamo dimostrato la nostra autonomia e la nostra forza”.
“De Stefano dice che non mi voterà più perché non ha condiviso le mie posizioni politiche; non esplicita quali e quindi non posso replicare. Il fatto che non le abbia esplicitate – aggiunge ancora l’esponente del Pd – mi induce a sospettare. Posso invece replicare ad altro, in verità tornare a ribadire alcune cose che credo non siano state messe a fuoco. Le affermazioni che ho riportato sulla vicenda ‘sede Avis Potenza’, compresa quella di un possibile danno erariale, non appartengono a me ma al dott. Rocco Monetta, ascoltato in audizione in quarta commissione consiliare in qualità di presidente pro tempore Avis Basilicata. Dopo aver chiarito questo aspetto, mi pare il più rilevante, potrei fermarmi”.
“Ma qualche sospetto politico mi viene poiché non riesco davvero a capire tanto nervosismo determinato dal mio impegno per alcune cose molto importanti per il sistema della raccolta del sangue, quindi anche per Avis . Domande: Non dovrei battermi per il ripristino dell’esenzione ticket a favore dei donatori di cui all’art. 4 della legge 19/2009?; Non dovrei battermi per l’approvazione del progetto Plasma, unitamente al progetto Qualità? Non avrei dovuto impegnarmi per accelerare l’iter autorizzativo per l’accreditamento per i punti raccolta? Non avrei dovuto richiedere che la Regione pagasse i debiti che ancora una volta ad oggi, a quanto segnalato dall’Avis, ammonterebbero ad oltre € 500.000,00? Avrei dovuto tacere sulla verifica dello stato relativo alla fornitura di attrezzature e materiali di consumo per il sistema trasfusionale delle Aziende Sanitarie del Ssr, gara conclusa ad inizio anno dalla Stazione Unica Appaltante?”
“Poco mi interessano le strumentalità di talune posizioni – conclude Lacorazza – poiché penso che il rispetto per le persone prevalga su gli istinti, i sentimenti sui risentimenti, la riconoscenza in ogni caso sulla cronaca politica. Mi interessa invece continuare il mio impegno a sostegno dei donatori lucani, indispensabile patrimonio di questa regione che va tutelato a prescindere”.