Diritto allo studio, soddisfatto Lacorazza

Gianni Lacorazza
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Il consigliere regionale del Pd commenta l’approvazione della nuova legge nella quale, su sua proposta, è stata prevista la carta dello studente

“Nel 2019, l’anno di Matera Capitale Europea della Cultura, la legge regionale per il diritto allo studio avrebbe festeggiato il quarantesimo compleanno; tanti anni, forse troppi, in cui almeno due generazioni hanno attraversato cambiamenti epocali”.

Lo sostiene il consigliere regionale del Pd, Piero Lacorazza che aggiunge: “Con l’approvazione del Consiglio regionale della nuova legge regionale per il diritto allo studio si compie un passo avanti in una società in cui è bloccata la mobilità sociale e lo studio sembra non essere più quella potente leva di riscatto che ha rappresentato nel passato”.

“Sono soddisfatto – continua – per aver dato il mio contributo a questa riforma anche attraverso proposte che, in particolare, hanno affermato il principio della relazione tra diritto allo studio e cittadinanza attiva. Il diritto allo studio è riconosciuto ma anche conquistato. È stata, su mia proposta, prevista la Carta studenti: doni parte del tuo tempo per la società ed io ti sostengo nell’acquisto di prodotti culturali o in formazione (es. Erasmus). Sarà necessario investire sempre più risorse. Ci si è spesi in tanti affinché questa norma potesse arrivare in porto”.

“Nel ringraziare l’assessore Roberto Cifarelli – dice Lacoarzza – è necessario ricordare come il contributo delle consulte provinciali degli studenti sia stato prezioso anche se le proposte avanzate, ad esempio sulle maggiori esenzioni per il trasporto scolastico, andranno considerate ed approfondite da qui a qualche mese quando si predisporranno gli atti di gara del servizio. Credo sia giusto, senza far torto a chi ha offerto il proprio contributo, sottolineare la spinta che negli anni hanno dato i giovani democratici guidati da Felice Tauro”.

“Infine – conclude – è per me molto significativo aver iniziato la legislatura con l’avvio di una riforma dello Statuto, atteso da anni, riscrivendo le nuove regole della democrazia regionale ed averla conclusa con la riforma di una legge sul diritto allo studio targata 1979”.

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