Evitiamo che i medici di continuità assistenziale portino altro carbone e cenere con il sacco della Befana.
Fuori da ogni battuta la prossima settimana la Giunta Regionale revochi le delibere n. 347 del 3 maggio 2017 e la 1037 del 29 settembre del 2017 relative alle indennità previste dall’Accordo Integrativo Regionale del 2008.
Le delibere scaturivano dalla attività della Procura delle Corte dei Conti; non si era di fronte quindi ad una sentenza.
Con il deposito il 20 dicembre 2018 della sentenza 66/2018 la Corte dei Conti, sede giurisdizionale della Basilicata, ha chiuso la vicenda positivamente riconoscendo legittime le indennità aggiuntive dell’Accordo Integrativo Regionale.
Tanta sollecitudine nel sospendere obbliga altrettanta velocità nel revocare le delibere poiché, seppur in primo grado, siamo di fronte ad una sentenza.
Peraltro c’è stato anche un pronunciamento del giudice del lavoro.
Non devo aggiungere tanto altro alle cose dette in questi anni se non quella di procedere ora alle revoche delle delibere e poi, ribadisco, dalla prossima legislatura, sarà necessario ragionare su un piano sanitario che ridefinisca obbiettivi di salute, innalzi la qualità delle prestazioni, abbatta le liste di attesa e riorganizzi una offerta di servizi anche per correggere gli impatti della legge regionale 2/2017 di riordinano del sistema delle aziende sanitarie.