Proprio quelle forze che vorrebbero essere interpreti del cambiamento dovrebbero sentire l’energia di un RiScatto di un popolo che non vuole imposizioni romane e giochi di un palazzo, giochi di palazzo altrove.
Ogni qual volta, anche a prescindere dal colore politico, i lucani hanno avvertito il pericolo di una perdita della propria sovranità hanno reagito; a Scanzano contro il sito unico delle scorie nucleari, contro l’art. 38 della legge Sblocca Italia e con il quorum al referendum ‘trivelle’ del 17 aprile 2016.
È nelle cose della politica il confronto con i propri rappresentanti nazionali; tuttavia a me pare, però, che il Centrodestra ha da troppo tempo il naso all’insù in attesa che qualche decisione arrivi forse da Arcore.
Decisioni prese in ville lombarde sono davvero una garanzia per gli interessi dei lucani?
Quale sarebbe la differenza con il M5S che in questi giorni ha iniziato il tour con i Ministri del Governo Conte che altro non ha fatto che portare soldi a Roma delle tasse ai petrolieri per pagare altri petrolieri che potrebbero vincere contenziosi su permessi di ricerca già rilasciati nel Mar Ionio?
La Basilicata è stata utilizzata per una operazione mediatica e per far quadrare i conti con la Lega?
Riconosco al Centrodestra di aver avuto una classe dirigente che oggi sembra soccombere a decisioni prese altrove. E questo da cittadino lucano, a prescindere dal colore politico, non è una buona cosa per la dialettica, per la democrazia e per il futuro della Basilicata.