Elezione Giordano a Presidente Provincia Potenza. Lacorazza: “Aprire Fabbrica Basilicata 2030”.

Gianni Lacorazza
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Nel video c’è la dichiarazione di Cristian Giordano, neo eletto Presidente della Provincia di Potenza al quale auguro buon lavoro, che contiene il senso della costruzione di “un’alternativa” alle destre in Basilicata. Prima di proseguire consentitemi di ringraziare Rocco Pappalardo per avere traghettato con impegno e rigore questa fase difficile di governo della Provincia e aver, in continuità con il Presidente Guarino, segnato anche posizioni ed avanzamenti importanti. Un altro ringraziamento a tutte le potenziali e i potenziali candidate/i del Pd (ma anche di altre forze politiche) che avrebbero meritato questo ruolo essendone sicuramente all’altezza di ricoprirlo. Ma il contesto nel quale la scelta è maturata (nel pieno del caos delle candidature al Parlamento che sembravano annunciare anche una “caporetto” alle elezioni provinciali) e il risultato non credo, se si è intellettualmente onesti, lasci alcun dubbio sulle ragioni che hanno portato alla candidatura di Cristian Giordano. Rimane, e non può essere cancellata la critica, il tema sul come si costruiscono e si rafforzano i luoghi della partecipazione e della decisione.
E su questo sarà necessario riflettere e correggersi.
Così come credo che si sia andato molto oltre la giusta e necessaria dialettica tra informazione e politica che in particolare ha riguardato il segretario del PD Raffaele La Regina che ha fatto il possibile, in condizioni non semplici, con gli altri suoi colleghi responsabile di partito. E noi abbiamo dato il nostro contributo nella direzione che ha portato a questa bella vittoria.
Torniamo al video. Il giornalista pone giustamente la “provocazione” sulle imminenti elezioni politiche che vedono il M5S e l’alleanza guidata dal Pd in “campi” diversi. C’è anche chi, nei giorni scorsi, ha fatto riferimento al caso della Sicilia: primarie insieme, al voto divisi. Ma queste legittime considerazioni hanno un limite temporale: il 25 settembre. La politica dovrebbe andare oltre, immaginare il mondo come sarà e dare soggettività che possano convincere, vincere e governare secondo i valori e programmi nei quali si crede. Ha detto bene Cristian: siamo al dopo 25 settembre. Io aggiungo che nulla è scontato per gli imprevedibili senari di carattere internazionale, economico , sociale e politico. Nessuno ha la palla di vetro ma almeno una cosa mi appare vincente nel risultato alle elezioni provinciali: appunto, il dopo 25 settembre.
Se dovessi appesantire il post ed aggiungere una questione, anche con il mio mestiere di giornalista, mi verrebbe da sottolineare non tanto, e non solo, il contesto nazionale ma anche quello regionale: due anni fa a Matera il M5S ha vinto le elezioni con il Pd che non è arrivato al ballottaggio. Un fatto politico solo mitigato, ma non da sottovalutare, dalla costruzione della lista unitaria (a partire da Pd,M5S, e non solo…) alla Provincia di Matera sotto la Presidenza di Piero Marrese.
Ecco, c’è un dopo 25 settembre che potenzialmente è oltre il 33% che ha sostenuto Carlo Trerotola alle elezione regionali nel 2019. Non mi sfugge e non sottovaluto che quel 33% comprendeva una parte, anche elettoralmente radicata, che oggi è passata con la lista Renzi-Calenda. Sarà stato un caso ma Cristian, consentitemi una battuta, nella sua intervista parla anche della costruzione di un campo, di un’alleanza “seria”: Battute a parte, sottolineo che il sistema elettorale regionale non è a doppio turno e che il Presidente Bardi, sostenuto da una maggioranza di centrodestra, ha costruito la sua vittoria sull’alternativa ai protagonisti che, per ruolo e funzione, hanno avuto un peso non indifferente nel governo della Regione nella precedente legislatura. E questo elemento non è da poco perché la politica non lascia spazi vuoti, ad azioni corrispondo reazioni, a movimenti ulteriori assestamento. Diceva Antonio Luogo: la politica è questione anche di fisica. E ad oggi mi verrebbe da cantare anche di “chimica”.
Si tratta di aprire una “fabbrica Basilicata 2030“, inclusiva e partecipata; non respingente a smottamenti che potrebbero determinarsi per effetto della crisi tra centrodestra e comunità regionale e che oggi, dal dopo 25 settembre, potrebbero non avere più certezze dalla prova fallimentare del governo della destra lucana.
Ma rifletteteci, aldilà delle modalità di costruzione delle liste e delle contraddizioni anche di questi ultimi mesi – su cui si dovrà tornare a riflettere per dare uno sbocco politico responsabile ed equilibrato – appare chiaro a tutte e tutti, soprattutto dopo l’esito delle elezione del Presidente della Provincia di Potenza, che il PD è ancora una forza piena di riserve riformiste ed innovative, unitarie e di governo. Certo, senza avere una patente di esclusività ma con la consapevolezza che i passaggi di fase, se ben interpretati, creano migliori condizioni e maggiori opportunità, nella chiarezza e nel riconoscimento, per tutte e tutti. Altrimenti il futuro tornerà ad allontanarsi.
N.B. Il video è parte di una intervista pubblicata da Ufficio Stampa Basilicata
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