“Comunità Appennino. Superare l’«internità»”. Presentato a Potenza il quinto volume della collana “Civiltà Appennino”.

Gianni Lacorazza
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La notte dopo l’evento non ho dormito!!!
Può accadere perché carico di adrenalina accumulata per l’organizzazione e la tensione cresciuta anche per le chiamate e i messaggi dell’ultimo minuto per dirti “sono a letto con l’influenza o con il covid”, oppure “sono ancora a lavoro”, o “non so a chi lasciare figli”, o addirittura “non c’è la bandate per mia mamma o mio papà”.
È un mercoledì di gennaio a Potenza, in Appennino.
E come non pensare a chi ti scrive e ti chiama per dirti “sono qui da mezz’ora e non trovo parcheggio”.
E chi ancora “sono qui davanti al Principe di Piemonte ma non c’è nessuno”…magari perché pensava che non avessimo scelto la sala più grande, quella da 300 posti per un libro.
Ma poi la sala piena e anche di più per il via vai per circa tre ore, tre ore: c’è stato chi si è seduto alle 17.45 ed è andato via con il libro alle 21, chi è arrivato dopo ed è andato via prima, chi è arrivato in orario e chi dopo e non andati via dopo lo spettacolo e dopo aver preso il libro.
Vabbè sono lungo. E nella notte, insonne mi ritornano in mente immagini ed un messaggio che davvero mi ha reso orgoglioso e contento, ma carico di nuove responsabilità e forse nuove sfide da intraprendere:
“Piero, tu sai cos’è la politica; dare corpo ad un sentimento comune che accomuni, come battere le mani insieme intorno ad un bisogno, ad una visione, ad un idea che ci fa battere il cuore. Bravo”
“Con questo libro, pieno di interrogativi, si offre un contributo per provare a rompere con l’«internità», quella definizione di «interne» per aree, a «fallimento di mercato», su cui andava costruita una strategia di programmazione speciale, ma che è diventata uno stigma, una condizione quasi irrimediabile che rischia di oscillare tra uno zoo per la gran parte dell’anno e una discoteca che anima le ferie di Augusto. Se invece riflettessimo sull’idea di comunità che abita questi territori diventerebbe semplice comprendere che il confine geografico è sfumato per storia, produzioni, risorse naturali; le comunità sono in movimento, oggi ancor di più, dentro le transizioni ecologica e digitale, le proiezioni e i movimenti demografici”.
E’ con questo testo che Piero Lacorazza, co-founder e direttore di Fondazione Appennino, sintetizza nella sua presentazione la visione di 𝑪𝑶𝑴𝑼𝑵𝑰𝑻𝑨’ 𝑨𝑷𝑷𝑬𝑵𝑵𝑰𝑵𝑶, posizionando il volume, con i suoi autorevoli contributi, in una filosofia che da tempo la Fondazione sta seguendo. Un percorso che conta già 5 pubblicazioni della collana CIVILTA’ APPENNINO e una rivista, online da oltre tre anni, curate e gestite con il fratello Gianni con l’obiettivo di progettare e sperimentare nuovi modelli di sviluppo sostenibile, in cui Piero porta una visione contemporanea e pragmatica che si avvale di una consolidata esperienza cresciuta anche grazie al coordinamento del gruppo di lavoro “Politiche per il Sud” in ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Vi aspettiamo il 10 gennaio 2024 al teatro Principe di Piemonte di Potenza alle ore 18, per la presentazione in anteprima del volume e per il concerto “Il Colore del Mediterraneo”.

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